Dove e quando
2017-05-22 | Italia
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che riunisce oltre 160 organizzazioni e reti della società civile, ha promosso quest’anno il primo Festival dello Sviluppo Sostenibile, una grande manifestazione di sensibilizzazione e di elaborazione culturale-politica, diffusa su tutto il territorio nazionale. Il Festival rappresenta il principale contributo italiano alla Settimana europea dello sviluppo sostenibile (Esdw) e si svolgerà nell’arco di 17 giorni, dal 22 maggio al 7 giugno, durante i quali si terranno oltre 200 eventi (convegni, seminari, workshop, spettacoli, ecc.) per richiamare l’attenzione sia sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, sia su dimensioni trasversali che caratterizzano l’Agenda 2030, dall’educazione alla finanza per lo sviluppo sostenibile, dagli strumenti per il disegno e la valutazione delle politiche alle modifiche degli assetti istituzionali per favorire le politiche per lo sviluppo sostenibile. Oltre agli eventi convegnistici, il Festival proporrà anche incontri con personaggi di spicco ed esperti in modo più informale, comprendendo anche attività culturali e di spettacolo (cinema, teatro, mostre, eventi enogastronomici, flash mob). Il Festival nasce per coinvolgere e sensibilizzare fasce sempre più ampie della popolazione sui temi dello sviluppo sostenibile, andando anche oltre gli addetti ai lavori. Il Festival è rivolto dunque sia agli operatori economici e sociali e agli esperti delle materie oggetto degli eventi, sia a tutti i cittadini interessati a conoscere o approfondire i diversi temi dell’Agenda 2030.
Il Festival ha l’obiettivo di diffondere la cultura della sostenibilità, rendere lo sviluppo sostenibile un tema di attualità e richiamare l’attenzione nazionale e locale sulle problematiche e le opportunità connesse al raggiungimento degli SDGs, contribuendo in questo modo a portare l’Italia su un sentiero di sostenibilità. Più in dettaglio il Festival intende:
• contribuire a far sì che lo sviluppo sostenibile, nelle sue diverse dimensioni (dalla lotta alla povertà a quelle contro i cambiamenti climatici e tutte le forme di disuguaglianza, dall’impegno per l’innovazione, l’occupazione e l’educazione di qualità alla tutela dell’ambiente), diventi la prospettiva condivisa del Paese;
• promuovere un cambiamento culturale e di comportamenti individuali e collettivi;
• stimolare una domanda «dal basso» nei confronti delle leadership politiche ed economiche per decisioni (pubbliche e aziendali) orientate allo sviluppo sostenibile